Con grande tristezza il 9/11 Consensus Panel ha saputo della breve malattia e della morte di uno dei suoi membri onorari più rispettati, il membro laburista del parlamento inglese, onorevole Michael Meacher, che era entrato a far parte del Panel nel settembre 2011.
Il signor Meacher è morto il 21 ottobre, all’età di 75 anni, dopo essere stato parlamentare per l’elettorato di Oldham West and Royton per 45 anni. E’ stato uno dei 36 parlamentari laburisti ad aver nominato Jeremy Corbyn come candidato alla leadership laburista quest’anno.
Il necrologio della BBC ha riportato una valanga di tributi per questa onorevole e dedicata persona, nota per una integrità fuori dal comune.
Il signor Meacher aveva apertamente criticato il fallimento degli Stati Uniti nel prevenire l’11 settembre, cosa che – come dichiarò al Guardian nel settembre 2003 – “offriva una scusa estremamente comoda” per portare l’azione militare in Afghanistan e Iraq, azione che era stata chiaramente pianificata prima dell’11 settembre.
Nel suo primo libro sull’11 settembre, “La nuova Pearl Harbor”, David Ray Griffin (cofondatore del Consensus Panel) aveva dedicato diverse pagine alla controversia scatenata da Meacher del 2003.
Griffin e Meacher si erano conosciuti nel 2005, durante un’intervista per un programma televisivo, e fra una ripresa e l’altra trovarono il tempo per una “breve ma molto amichevole conversazione”.
Nel maggio 2005, Meacher aveva introdotto in Parlamento una proposta sul cambiamento climatico, che chiedeva al proprio governo di impegnarsi ad una riduzione del 3% delle emissioni annuali di CO2.
Il Consensus Panel esprime le sue condoglianze alle molte persone, in Gran Bretagna e nel mondo, che sentiranno la mancanza del contributo attivo, intelligente e costruttivo di questo anziano uomo di Stato.
COMUNICATO STAMPA – Attentati dell’11/9, nuovi elementi rivelano : sapevano prima
NEW YORK 9 settembre 2015 – Quattordici anni dopo gli eventi dell’ 11-9 che hanno cambiato il mondo, nuove prove che contestano la versione ufficiale vengono evidenziate da un comitato di 23 ricercatori ed esperti internazionali.
Oggi’, il “Comitato del Consenso sull’11/9” rende pubblici due nuovi punti di consenso che dimostrano una conoscenza anticipata degli attentati da parte degli organi di governo US.
Il primo punto di consenso tratta di “Able Danger”, il nome in codice per un’operazione di Intelligence di alto livello montata dai generali Hugh Shelton e Peter Schoomaker, comandanti supremi del Dipartimento delle operazioni speciali (SOCOM) della Difesa.
Able Danger aveva scoperto che l’uomo identificato come Mohamed Atta si trovava sul territorio degli Stati-Uniti fin dal gennaio-febbraio 2000, cioe’ 18 mesi prima degli attentati, mentre la versione ufficiale data il suo arrivo al giugno 2000.
Gli ufficiali hanno anche affermato che i servizi segreti non sapevano che Mohamed Atta fosse nel paese prima del 11-9, mentre una ramo essenziale dei servizi segreti statunitensi sapeva perfettamente che era negli USA da gennaio-febbraio 2000.
Malgrado questo, Able Danger e’ stata costantemente ignorata dai responsabili del governo prima degli attentati; la Commissione sul 11-9 non parla di questi elementi nel suo rapporto; e l’Ispettore generale della Difesa ha messo nel cassetto l’intera faccenda.
Louis Freeh, ex-direttore dell’FBI, definisce “stupefacente” l’affermazione della Commissione sul 11-9, la quale aveva definito queste circostanze come “storicamente insignificanti”.
Il secondo punto di consenso evidenzia il fatto che l’attacco contro il Pentagono era atteso in certi ambienti. Diverse esercitazioni militari coinvolgevano aerei che avrebbero dovuto schiantarsi contro il Pentagono, il che mostra che questo tipo di attacco non fosse affatto inatteso.
Inoltre, esistono rapporti pubblicati da diversi giornali, che fanno riferimento a numerose fonti dei servizi di sicurezza che avvertivano alti ufficiali del Pentagono e altri funzionari affinché non volassero esattamente in quel giorno 11 Settembre.
La mattina dell’11-9 il segretario della Difesa Donald Rumsfeld predisse un attacco al Pentagono. Mentre guardava le notizie dei media da New York avrebbe detto: “Credetemi , non è ancora finita. Un altro attacco è in arrivo e potremmo essere noi.”
Nel frattempo, pochi minuti dopo l’attacco e in “condizioni di traffico estremamente congestionate” l’ FBI sarebbe riuscito a confiscare registrazioni delle videocamere di sicurezza di diverse postazioni sovrastanti la sezione del Pentagono appena colpita.
Il corrispondente NBC dal Pentagono, Jim Miklaszewski, era stato avvisato da un ufficiale dei servizi segreti militari che avrebbe detto: “Se fossi in voi starei lontano dall’anello E (quello esterno del Pentagono, in cui si trovava l’ufficio della NBC) per tutto il giorno, perché siamo noi i prossimi.”
Ricordiamo che diversi punti pubblicati in precedenza da “Consensus 9/11” in merito alla conoscenza anticipata degli avvenimenti includono : il crollo del WTC 7, le prove di abuso di informazioni privilegiate, e il ruolo del Vice Presidente Dick Cheney e quello del sindaco di New York, Rudy Giuliani.
Il Comitato utilizza lo stesso metodo usato in medicina per ottenere dichiarazioni di consenso su argomenti specifici partendo dalle migliori prove disponibili. Durante questo procedimento di elaborazione, composto di 3 cicli di revisione e di feedback, gli esperti convenuti sono all’oscuro dei pareri degli altri.
In quattro anni, il Comitato del 9/11 Consensus ha pubblicato un totale di 46 Punti di prova che contraddicono la storia ufficiale.
Fonte: | 9/11 Consensus Panel @consensus911 |
Contatto: | www.consensus911.org/it/contatti-media/ |
E-mail: | consensus911@gmail.com |
Recensione scritta da Elizabeth Woodworth, co-fondatrice del consensus911.org, sulla presentazione fatta da Donald E. Stahl alla riunione annuale del MENSA Institute a Louisville nel Kentucky, il 3 luglio 2015
La presentazione di Stahl potrebbe diventare una pietra miliare nella letteratura sull’11 settembre.
Stahl colloca l’11 settembre, “una storia troppo grande per essere indagata”, nell’evoluzione del contesto del “complesso militare industriale” di Eisenhower, che nel frattempo è diventato il complesso militare-industriale-mediatico-accademico: MIMAC.
I media infatti hanno ormai abbandonato da qualche decennio il loro ruolo tradizionale, dimenticandosi di indagare sulle prove dei complotti governativi. E ora gli accademici si sono uniti a loro.
Gli accademici sono rimasti talmente silenziosi sulla questione dell’11 settembre che oggi coloro che vengono etichettati come “complottisti” possono in realtà essere considerati più accademici degli accademici stessi.
Ne consegue che i “complottisti” discutono la questione in abbondanza, mentre i “convenzionalisti” (o “teorici delle coincidenze”) parlano solo di coloro che discutono la questione. In altre parole, “professano un certo credo, dimenticandosi di spiegare il motivo per cui ci credono”. […]
Per quanto sia la versione governativa sia la versione alternativa sottendano ad un complotto, è soltanto la parte che critica il governo ad essere definita “complottista”, come se fosse un reato di opinione che deve essere criminalizzato da parte del governo – come ha suggerito Cass Sunstein.
Come quintessenza della controversia, Stahl identifica la discussione sul fatto che le Torri Gemelle siano state fatte saltare in aria, contrapposta alla versione ufficiale, secondo la quale sarebbero crollate [da sole].
Proprio quando il NIST iniziava le proprie indagini venne emanata una nuova legge (1 ottobre 2002) secondo cui i tabulati e le simulazioni al computer utilizzati nel rapporto NIST potevano rimanere segrete. Il direttore del NIST poteva mantenerle riservate se fosse stata messa a rischio “la sicurezza pubblica”.
Questo nonostante il fatto che l’intento dichiarato del rapporto NIST fosse di studiare “migliorie nel modo in cui gli edifici sono progettati, costruiti, mantenuti e utilizzati”.
Stahl si domanda: “Se le informazioni riguardanti la costruzione di edifici possono mettere a rischio la sicurezza pubblica, come possono mai diventare pericolose restando sconosciute? Perché mantenerne all’oscuro l’intera industria edilizia?”
Le simulazioni segrete al computer, inoltre, hanno rappresentato solo quello che è stato definito, in modo molto ristretto, “la causa iniziale dei crolli”, e non i crolli stessi.
Stahl ridicolizza e definisce “pazzesca” una indagine che analizzi le cause senza studiarne anche gli effetti, e si domanda: “Come puoi determinare la causa di un evento, se non studi l’evento stesso?”
Dopodiché Stahl passa a ragionare seriamente, prendendo in considerazione quello che si è visto succedere: le prove fotografiche dei crolli che il NIST aveva ritenuto così poco importanti.
Le immagini delle esplosioni sono straordinarie. In questo segmento Stahl fa a pezzi l’utilizzo ambiguo da parte del NIST della parola “crollo”- che significa qualcosa che perde integrità al suo interno, si contrae e cade verso il basso – mentre mostra le fotografie dei poderosi getti verso l’alto delle travi d’acciaio e delle coperture di alluminio, con le poderose nuvole di polvere che fanno di tutto meno che contrarsi.
L’ovvietà è sotto i nostri occhi: “I crolli solo verso il basso e all’interno, le esplosioni sono verso l’alto e all’infuori”.
“E’ mai successo qualcosa del genere prima sulla terra?” si domanda Stahl mostrando una delle fotografie. “Un grattacielo si trasforma in una fontana di polvere. Questa polvere non sta coprendo l’edificio che c’è dietro. Quando il vento la porta via, l’edificio non c’è più. La polvere è l’edificio”.
Questa è una dimostrazione lampante di come il NIST abbia mentito in modo spudorato (e stupido). Queste bugie però non possono essere sottoposte ad una indagine giuridica o a una richiesta FOIA. Le parti considerate segrete possono essere rese pubbliche solo per volontà di un’unica persona (il direttore del NIST).
Questo è vergognoso, visto che il NIST non è in alcun modo una agenzia di security. È una agenzia che si occupa degli standard di sicurezza delle strutture pubbliche. I media, esattamente come gli accademici, avrebbero dovuto ribellarsi a questo comportamento ingannevole fin dal primo giorno.
Ma non è troppo tardi. Una convincente e pienamente documentata presentazione alla riunione annuale del MENSA non rappresenta forse un fatto degno di notizia?
Qui la presentazione completa di Stahl al Mensa Institute.
Il lavoro del 911 Consensus Panel disponibile in olandese
26 novembre 2013 — Il 9/11 Consensus Panel e’ lieto di annunciare la messa a disposizione del suo sito Web in olandese, incluso i 37 Punti di consenso elaborati fino ad oggi’.
JFK, 11 Settembre e lo Stato nascosto: le prove concrete nell’era del dopo-Snowden
*** COMUNICATO STAMPA ***
New York, 20 Novembre 2013: Questo anno, 50.mo anniversario del assassinio del Presidente Kennedy, ha visto Edward Snowden e Glenn Greenwald svelare al mondo le attività illegali di spionaggio contro cittadini americani e di Paesi alleati da parte dello “Stato nascosto” degli Stati-Uniti.
Prendere globalmente coscienza di questo vero e proprio “crimine di Stato contro la democrazia” deve portare a cambiare le cose e a riconsiderare sia il passato che il presente.
Per rendere omaggio alla vita di John Fitzgerald Kennedy, il “9/11 Consensus Panel”, il gruppo di verifica sui fatti dell’11 settembre, ha deciso di segnalare un libro di livello scientifico che porta alla luce puntigliosamente l’operazione di copertura compiuta dalla Commissione Warren sull’omicidio di Stato commesso ai danni di JFK.
“JFK and the Unspeakable: Why He Died and Why it Matters” (JFK e l’Indicibile: perché fu ucciso e perché è importante), di James W. Douglass, è – come ha scritto Oliver Stone – “il migliore resoconto che io abbia letto su questa tragedia. Merita l’attenzione di tutti gli americani perché è uno di quei rari libri che ci aiutano a capire la nostra storia e quindi hanno il potere di cambiarla”.
Jim Douglass, il cui lavoro sull’“Unspeakable” ci rivela la mancanza di scrupoli dello Stato nascosto, scrive:
“Dallas ha gettato le basi dell’11 settembre. Capire l’assassinio di Dallas vuol dire capire tutto il resto, compreso il fatto ovvio che i grattacieli non crollano nel modo in cui il governo americano dice che sono crollati. La storia di JFK è lo specchio della verità su cui possiamo vedere il nostro mondo e il modo di cambiarlo”.
Lo studioso del caso Kennedy, Craig Ciccone, fa il paragone tra i due eventi:
“Più mi addentravo nelle ricerche sull’11 settembre e più avevo il voltastomaco. La somiglianza tra i due casi, da come si sono svolti i fatti alle cosiddette ‘inchieste ufficiali’, è impressionante. Come nel caso Kennedy, anche nell’11 settembre le leggi della fisica e dell’aerodinamica sono state disinvoltamente ignorate. Sono state distrutte le prove. Si è tentato continuamente di piegare l’evidenza a una versione dei fatti già pre-confezionata. Si sono avuti palesi conflitti d’interesse nell’ente investigativo. E le testimonianze di chi ha visto e sentito sono state gestite in modo vergognoso.”
Gli studi scientifici del prof. David Ray Griffin hanno dimostrato che, 38 anni dopo Dallas, lo stesso “Stato nascosto” ha attuato l’11 settembre o consentito che si verificasse.
Il rapporto della Commissione sull’11 settembre (definito dal giornale Harper’s un “insabbiamento scandaloso” ai danni della nazione) è un’operazione di copertura che viene sonoramente bocciata dai molti gruppi di verifica formatisi in ambito accademico e scientifico nei campi dell’ingegneria, della fisica e della chimica.
L’anno 2013 vede anche l’uscita dell’esauriente e approfondito documentario di Massimo Mazzucco: “9/11: The New Pearl Harbour”, disponibile anche in Italiano (11 settembre: La Nuova Pearl Harbour), pieno di clamorose testimonianze, che va ad aggiungersi al film in Inglese “Experts Speak Out” (La parola agli esperti), che approfondisce soprattutto gli aspetti tecnico-ingegneristici dell’evento.
Le conclusioni validate dei 23 membri del “9/11 Consensus Panel” (il gruppo di verifica che studia l’11 settembre a livello accademico-scientifico) sono adesso disponibili, oltre che in Inglese, anche in Italiano, Francese, Spagnolo e Olandese.
Fonte: 9/11 Consensus Panel
Contatto: consensus911 (@) gmail.com
In questa trasmissione di 12 minuti su Russia Today, intitolata 9/11 and Operation Gladio (backup), il canale moscovita intervista quattro membri del 9/11 Consensus Panel: il Dr. Daniele Ganser, autore del libro NATO’s Secret Armies, il Dr. Graeme MacQueen, co-editore del Journal of 9/11 Studies, l’ingegnere e ricercatore sull’11/9 Jonathan Cole, ed Elizabeth Woodworth, co-fondatrice con il Dr. David Ray Griffin – ed anche coordinatrice – del 9/11 Consensus Panel.
Russia Today ha mandato in onda la trasmissione ben 5 volte, prima di metterla sul suo sito Web, dove e’ gia’ stata vista da 100 000 persone nelle prime 24 ore.
Il nuovo documentario di Massimo Mazzucco : “11 settembre – La nuova Pearl Harbor”
Il regista Massimo Mazzucco, membro del 9/11 Consensus Panel, pubblica oggi il suo documentario “11 settembre – La nuova Pearl Harbor“. Questo film educativo di quasi 5 ore ha richiesto 3 anni per essere realizzato. Si divide in 7 capitoli, che riassumono 12 anni di dibattito sull’11/9.
Mazzucco scrive: “Nonostante il film sia indirizzato soprattutto ad un pubblico generico, che sa poco o nulla dell’11 settembre, ci sono anche diverse novità che possono interessare i ricercatori più esperti.” Il film, disponibile anche in formato DVD, sarà messo integralmente in rete in 3 lingue diverse (italiano, inglese e francese).
Un indice del contenuto del documentario e’ disponibile sul sito Web di Massimo Mazzucco per facilitarne l’accesso ai diversi capitoli.
In caso di dirottamento, i piloti professionisti sono addestrati a digitare (sqwak in inglese) sul loro transponder il codice universale di dirottamento (7500), per avvertire i controllori della Federal Aviation Agency (aviazione civile) a terra.
Per quanto ci vogliano soltanto 2-3 secondi, il fatto che nessuno degli 8 piloti abbia compiuto questa azione obbligatoria mette in serio dubbio la storia dei dirottatori. Continua a leggere… (in Inglese)
Nuovo membro onorario : l’attore Francese Mathieu Kassovitz
Il 9/11 Consensus Panel e’ lieto di accogliere un nuovo membro onorario :
Mathieu Kassovitz è un regista francese, sceneggiatore, produttore e attore. Il suo lavoro è ben noto sia in Francia che all’estero. Ha vinto numerosi premi per i suoi film, tra cui miglior regista al Festival di Cannes per La Haine, per cui è stato salutato come l’erede di Truffaut. E’ stato nominato come miglior regista per I fiumi di porpora, che ha vinto anche il Gold Start per la miglior regia. Ha vinto tre premi César per la sua maestria nel cinema. Il suo ultimo film è La ribellione. Kassovitz ha sollevato interrogativi alla televisione francese sull’ 11/9 come complotto US.
Altre informazioni sui membri honorari del 9/11 Consensus qui
C’erano più di 300 telecamere di sorveglianza all’aeroporto Dulles di Washington l’11 settembre 2001. Queste telecamere conservavano le immagini per 30 giorni, e sono state minuziosamente passate al vaglio dei tecnici informatici sotto il controllo degli agenti federali. Ma il governo americano non ha rilasciato una sola ripresa datata e stampigliata, né una sola immagine, di queste trecento telecamere di sorveglianza.
Continua a leggere… (in Inglese)
Nuovo membro onorario : Ferdinando Imposimato
Ferdinando Imposimato è un ex-magistrato italiano e presidente onorario della Suprema Corte di Cassazione. E’ stato il giudice istruttore di alcuni importanti casi di terrorismo, come il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro, o il tentato assassinio di Papa Giovanni Paolo II. E’ stato anche consulente legale per le Nazioni Unite. Ha dichiarato pubblicamente di ritenere l’undici settembre una operazione sotto falsa bandiera, e propone che il caso venga sottoposto alla Corte Criminale Internazionale, che fu istituita per proteggere le nazioni da atti di guerra criminali. ha anche scritto “La grande menzogna”, “Terrorismo internazionale. La verità nascosta”, “La Repubblica delle stragi impunite”, e “I 55 giorni che hanno cambiato l’Italia. Perché Aldo Moro doveva morire?”, sul caso Moro.
Altre informazioni sui membri honorari del 9/11 Consensus qui
Secondo la caposquadra della società telefonica GTE, Lisa Jefferson, che ha preso la telefonata di Todd Beamer, il telefono e’ rimasto collegato a lungo dopo lo schianto del volo UA 93. “Mai sentito un crash”. Spiegando che dopo che Todd Beamer ebbe pronunciato la famosa frase “Let’s roll” e poi lasciato l’apparecchio telefonico, Lisa Jefferson ha scritto che la linea era “semplicemente rimasta silenziosa”. E benché lei fosse rimasta ad ascoltare per “probabilmente 15 minuti”, ha poi aggiunto : “Non ho spiegazioni. Non abbiamo perso il collegamento, perche se no, utilizzano un suono diverso. C’e’ una specie si strillo stridente quando la linea cade. Non ho mai perso la communicazione, ma è semplicemente diventata silenziosa.”
Read more… (in Inglese)
Due nuovi esperti nel 9/11 Consensus Panel : D.Ganser and J.Cole
Il 9/11 Consensus Panel e’ lieto di accogliere due nuovi membri:
Dr. Daniele Ganser, storico svizzero che dirige l’Istituto Svizzero per la Pace e la Ricerca Energetica di Basilea (SIPER). E’ esperto in conflitti globali per il petrolio, guerra mascherata, guerre per le risorse, e strategie economiche. Insegna storia e futuro dei sistemi energetici all’Università di St. Gallen, mentre all’Università di Basilea insegna analisi dei conflitti globali relativi alle guerre per il petrolio.
Jonathan Cole, ingegnere civile che pratica in Connecticut, Florida e New Hampshire (USA). Laureato nel 1979, ha oltre 28 anni di esperienza in ingegneria civile e direzione delle costruzioni, compresa la progettazione di edifici, ponti, servizi e infrastrutture.
Altre informazioni sui membri del Panel qui
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